Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
2 giugno 2010 3 02 /06 /giugno /2010 18:21

REFERENDUM-2-giugno.jpg"La ricorenza del due giugno, festa della Repubblica, giunge in un momento che difficilmente avremmo potuto immaginare peggiore. La nostra Repubblica, quella nata dalla Resistenza;quella che, tra il giugno del 1946 e il primo gennaio del 1948, si é data un documento fondativo, la Costituzione; quella Repubblica posta tante volte, nel corso dei suoi 64 anni all'assedio da crisi politiche e sociali profonde e a tentativi di colpi di mano di generali, funzionari infedeli, uomini di banca, d'impresa , della finanza, della Chiesa cattolica, della mafia, camorra e 'ndragheta." E oggi dai fedelissimi del Dio Po o padani, dal popolino svuotato e omologato alla società individualista e osannante al più forte, all'apparenza di una richiesta stereotipata, incurante dei diritti acquisiti che via, via va a perdere, incurante del vicino, del collega, dell'amico e dei genitori. Un popolo che vota a destra per ammirazione del capo, piuttosto per una tutela dei suoi diritti di cui si ricorda solo al momento del bisogno.

"La scelta per la Repubblica non costituì solo, comunque, un fatto istituzionale, formale: essa implicava un significato politico generale. Era la scelta per il cambiamento. La monarchia era un simbolo, e quel simbolo andava abbattuto: non soltanto perché le insegne dei Savoia troppo sovente erano state associate, nelle icone di regime, a quelle dei Fasci; ma anche, e forse soprattutto, perché la Monarchia, agli occhi dell'opinione pubblica progressiva, di all'ora, era suggestionata al conservatorismo. ...Con il referendum, un popolo" e con esso le donne, " rimasto estraneo alle vicende politiche, a partire dai moti risorgimentali era ora parte preminente della vita pubblica, e ne decideva il segno istituzionale. <<Lo Stato siamo noi>> avrebbero potuto affermare gli italiani, ma invece si dimostrò che i tempi non erano ancora maturi e l'Italia fu retta da una classe politica reativa, conservatrice, bigotta, residuo storico del fascismo. A 64 anni di distanza siamo ancora qui a fare i conti con un'Italia progressista, laica, moderna, in grave difficoltà sul piano della rappresentanza politica e un'Italia conservatrice e tenocrata.

 

da ANGELO D'ORSI, " Due giugno, ancora aperti i conti tra le due italie", "Liberazione" 02-06-2010, p 9

Condividi post
Repost0

commenti