Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
1 giugno 2011 3 01 /06 /giugno /2011 12:52
Renato Cardazzo

Esprimiamo tutte e tutti una grande soddisfazione per i risultati di Domenica e Lunedì. La politica distante dai cittadini, fondata sui privilegi, l’arroganza, costruita in anni di berlusconismo e di prepotenze classiste e padronali, viene sconfitta in modo limpido. Prende corpo una grande domanda di cambiamento che merita una risposta di vera alternativa. I risultati di Milano, Napoli, Cagliari e di moltissime altre città italiane, hanno un profilo inequivocabile. Democrazia, solidarietà, legalità, giustizia sociale, accoglienza, beni comuni, ecologia: sono queste le parole chiave, i contenuti riconoscibili, alla base del successo di candidati che hanno saputo rappresentare la domanda di trasparenza e di radicalità. Una vittoria importante che dovrebbe far riflettere nel centro sinistra sull’inefficacia del teatrino della politica, sulle illusioni autoreferenziali del PD, sulla inutile rincorsa ad alleanze con un centro moderato, dimostratosi politicamente irrilevante.

Hanno certamente pesato la progressiva disgregazione del blocco sociale che aveva in questi anni sorretto il Governo Berlusconi, la frantumazione politica nel “partito unico” del centro destra, la disaffezione di Confindustria e di alcuni poteri forti, a partire dalla Chiesa. Con altrettanta prepotenza sono entrati in campo elementi materiali di una crisi che giorno dopo giorno si fa sentire sempre di più sulle condizioni di vita di tante donne e uomini. C’è la consapevolezza che sia possibile, anzi necessario scegliere la via di una vera alternativa a questo modello di economia e di società. Una breve riflessione meritano i risultati veneti di queste amministrative. I dati provinciali di Treviso confermano una tenuta leghista rilevante, ma se si sposta l’attenzione sul piano regionale la Lega arretra ed in talune situazione vi sono segnali evidenti di difficoltà. Arretra significativamente il Pdl, mentre il centro, nonostante il reclutamento di settori significativi del PD in libera uscita, non ottiene un dato di grande rilievo. Nel centro sinistra le scelte del PD, segnate da un eclettismo incomprensibile, in parte hanno permesso a questo partito di ottenere alcuni risultati significativi, ma nello stesso tempo sono alla base di sconfitte incredibili come a Rovigo, ad Adria, a Montebelluna. La rincorsa al centro moderato, ma anche una propensione al sodalizio con veri e propri potentati affaristici, sembra essere la nuova versione del PD dopo la stagione filoconfindustriale (incredibile la situazione chioggiotta). A sinistra la frammentazione ha reso impossibile tradurre in modo visibile un risultato significativo. Sel ottiene un buon risultato, ma non sembra “sfondare” a sinistra; Italia dei valori mantiene un buon insediamento nonostante la concorrenza diretta del Movimento populista di Beppe Grillo. Per Rifondazione Comunista e per la Federazione della Sinistra, nonostante il quadro difficilissimo, registriamo un significativo incremento dei consensi. Un segnale importante, ma non sempre sufficiente a garantirci una adeguata rappresentanza istituzionale. Emerge con chiarezza la necessità di moltiplicare gli sforzi per la costruzione nel territorio di Rifondazione Comunista, come struttura portante di una Federazione della Sinistra che sempre più deve diventare luogo di costruzione del lavoro di massa, popolare, di iniziativa unitaria. Non è più rinviabile la costruzione di un percorso che permetta a sinistra, senza abiure ne scorciatoie organizzativistiche, di risanare una diaspora che oggi non ha ragione di esistere ed è il vero ostacolo alla costruzione anche nel Veneto di una sinistra all’altezza della domanda politica che proviene da tutto il nostro popolo. Non siamo sostenitori del “felice isolamento”, ritenendo persino che sulle pratiche concrete sia possibile costruire esperienze unitarie importanti e anche alleanze ampie. Ma non proponiamo pasticci elettoralistici. Proponiamo iniziative concrete: in difesa dei beni comuni, contro la privatizzazione dei servizi, contro la delocalizzazione, per il salario sociale, per il recupero e la valorizzazione ambientale contro le grandi opere devastanti ed inutili, per il blocco dei licenziamenti e la difesa dell’occupazione, per la difesa della sanità e della scuola pubblica, contro il precariato, per la difesa della costituzione, la lotta alla xenofobia. Non ci vogliamo condannare ad un ruolo di testimonianza della nostra radicalità, bensì costruire con pazienza ma costanza una nuova base popolare ad un progetto di cambiamento e di alternativa Ora lavoriamo questi ultimi giorni affinché il voto referendario per acqua, nucleare, giustizia. possa inaugurare positivamente questa nuova stagione di speranze.

Condividi post
Repost0

commenti