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18 luglio 2011 1 18 /07 /luglio /2011 11:41

Scatta da oggi - con la manovra - l'aumento dei ticket: 10 euro sulle prestazioni specialistiche e 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso. Al momento le Regioni che hanno detto di volersi adeguare alla nuova normativa sono sei: Lazio, Liguria, Lombardia, Calabria, Sicilia, Basilicata. Piemonte, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia stanno ancora valutando il da farsi. Ma sembra cresce il fronte del "no". Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Val d'Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana: per ora rifiuterano di applicare il ticket sanitario.

Il Lazio ha deciso di metterli per le visite specialistiche. Il presidente della Regione, Renata Polverini, ha detto che si tratta di “un problema che stiamo guardando con attenzione, che gli uffici stanno valutando e a cui cercheremo di dare risposte nell’ambito delle nostre competenze”. In Veneto il presidente della regione Luca Zaia ha spiegato: ”Siamo tra le poche Regioni forse l’unica che ha deciso di affrontare questo nuovo salasso pur non avendo ‘superticket’ e addizionale Irpef. Anche senza i ticket garantiremo gli alti standar qualitative delle nostre cure come sempre”. Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria definisce la misura ”iniqua e ingiusta che colpisce e danneggia i cittadini. Iniqua anche perche’ si tratta di una tassa imposta a tutti senza tenere conto delle differenze di reddito. Inoltre una tale misura danneggia lo stesso sistema sanitari pubblico favorendo e aprendo spazi verso gli operatori privati”.

Per Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna il ticket sanitario previsto dalla manovra «crea un doppio danno: ai cittadini e al servizio sanitario locale». «Applicando un costo in più alle prestazioni sanitarie comuni, ad esempio gli esami del sangue, rischiamo di incoraggiare i cittadini a rivolgersi ai privatì, avverte Errani, con la conseguenza che calano gli introiti per il servizio sanitario». «Il governo, a livello nazionale, ha deciso di finanziare solo 338 degli 824 milioni che costituivano l'ammontare dei trasferimenti statali sulla sanità. I restanti 486 milioni dovrebbero essere recuperati dal ticket«, spiega il governatore». In Emilia Romagna, il mancato trasferimento ammonterà a circa 30 milioni di euro. Nella regione, tuttavia, non scatterà il ticket sulle visite specialistiche: «Ci siamo dati due settimane per trovare formule più eque e adeguate».

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