Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Piergiovanni Alleva, "Liberazione" 30 settembre 2010
Siamo curiosi di vedere quanti tra i "grandi" quotidiani saranno capaci di riferire in modo corretto ed esatto il contenuto del provvedimento con il quale il tribunale di Melfi ha rigettato una
istanza della Fiom in materia di effettiva reintegra del posto di lavoro dei tre operai licenziati per discriminazione antisindacale. Si leggerà probabilmente, su quei quotidiani di un mutamento
a 180 gradi nell'orientamento del tribunale, di una "rivincita" della Fiat o chissà cos'altro, all'insegna del pressapochismo e della strumentalizzazione politica. Vogliamo, allora, dare noi la
notizia in modo scientificamente esatto, e tutti potranno comprendere che non vi è stata proprio nessuna sconfitta della Fiom ma, anzi, un' interessante messa a punto da parte del tribunale di
Melfi che apre la strada a sviluppi di enorme interesse. Certo, la materia è tecnica, ma se il lettore avrà un poco di pazienza cercheremo ora di prenderlo per mano e spiegare il senso della
nostra affermazione.
Il punto di partenza è questo: vi è stato un decreto ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori che ha dichiarato antisindacale il licenziamento dei tre lavoratori e ne ha ordinato la
reintegra nel posto di lavoro, ma la Fiat ha eseguito l'ordine solo formalmente e parzialmente perché ha riacceso i contratti di lavoro e ha ricominciato a corrispondere le retribuzioni, ma non
ha consentito ai tre operai di riprendere effettivamente l'opera lavorativa. Dunque, l'ordine è rimasto in parte ineseguito e va subito detto che quando una decisione giudiziaria non viene
applicata spontaneamente si passa alla fase cosiddetta "esecutiva", previo invio di una diffida (detta "precetto") ad adempiere l'ordine. Quando, come in questo caso, l'ordine è non di pagare (la
Fiat ha già pagato) ma di fare, ossia di far lavorare i tre dipendenti, la procedura esecutiva è quella stabilita dagli articoli 612 e seguenti del codice di procedura di cui meglio diremo più
sotto.