Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Davanti ai cancelli di Mirafiori "La partita ne è finita"
Matteo Salvai, da "Liberazione" del 21 gennaio 2011
A Mirafiori è ormai di casa. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Prc/Fds, davanti alla porta 2 di corso Tazzoli è andato quattro volte negli ultimi venti giorni. E' fin stupito il giornalista
di Sky quando chiede: «Ma perché di nuovo qui dopo il referendum?». «Non veniamo una volta l'anno - risponde Ferrero - a favore di microfoni e telecamere. Siamo sempre qui, la partita non è
finita. Dobbiamo ringraziare i lavoratori per la loro dignità e il loro coraggio e lottare contro il tentativo di demolire il contratto nazionale, portato avanti prima da Marchionne e ora da
Federmeccanica e Confindustria». Alle Carrozzerie è l'ultimo giorno di lavoro, poi scatterà la cassa integrazione per un decina di giorni. Si lavora a singhiozzo e così in fabbrica il tempo per
discutere e magari litigare sul contratto è poco. Ferrero inizia il suo comizio, in piedi su un bancale del mercato, per gli operai che entrano per il secondo turno: «Berlusconi e Marchionne
vogliono fare il bunga-bunga dei lavoratori e riportare la guerra tra poveri, tra lavoratori. Dobbiamo costruire lo sciopero del 28 che deve essere generale, di tutte le categorie. Stiamo
lavorando in questo senso». Qualcuno applaude, altri annuiscono. Fuori dai cancelli ci sono i delegati della Fiom che distribuiscono volantini e invitano alla festa del sindacato metalmeccanico
che si terrà mercoledì 26 al Palasport di Parco Ruffini. Si prevedono 3-4mila passaggi; sarà anche l'occasione per lanciare lo sciopero di venerdì 28. I delegati sono gli stessi che abbiamo visto
in tv in questi giorni: sono riconosciuti e apprezzati dai lavoratori. Accanto alla Fiom c'è la Federazione della Sinistra, con dirigenti locali e militanti impegnati in un volantinaggio
sull'accordo e per annunciare un dibattito per sabato pomeriggio con Oliviero Diliberto, Margherita Hack e Giorgio Airaudo. La città spera che la lotta della Fiom possa favorire un processo di
unità della sinistra, anche in vista delle elezioni comunali post-Chiamparino.
All'uscita del primo turno, Ferrero ricomincia a speakerare: «Ha ragione Bossi, l'Italia è divisa: ma non tra nord e sud come sostiene il Senatur, ma tra ricchi e poveri. In tempo di crisi la
forbice del reddito si è ampliata ancora. Un dato: mentre la Fiat cala le sue vendite, la Ferrari le aumenta». Sferzante l'attacco a Berlusconi, apprezzato dalle operaie in uscita: «Un sultano,
miliardario e fuori dalla realtà, che si circon
da di belle di notte a pagamento». Che contrasto con le delegate Fiom di Mirafiori che hanno appena lanciato un appello pubblico alle donne per denunciare come: «Lavoro con diritti e scelta della
maternità e di una vita familiare non possano essere contrapposti». I festini di Arcore, per fortuna, sono molto lontani. Esce un'operaia delle presse e chiede: «Ma che possiamo fare noi
operai?». Pronta la risposta di un operaio in pensione: «Difendere i diritti che vi abbiamo lasciato». Il clima, non solo atmosferico, è buono. Il referendum ha lasciato voglia di riscatto.
«Costruire l'unità di tutta la sinistra che vi ha appoggiato in queste settimane contro Marchionne. Solo una sinistra forte - conclude Ferrero - stia dalla parte dei lavoratori può impedire ai
padroni di continuare a fare i loro comodi»fiori
«La partita non è finita»