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Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per

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VIALE TORINO COME VIA ANELLI!

 

Irene Rui - Viale Torino come via Anelli(?), forse non è proprio così. Chi transita per quella zona scopre innanzitutto un grigiore e una freddezza grazie ai palazzi che si ergono grigi e spenti sul quartiere e all'area dismessa della Domenicheli, demolita ma lasciata a se stessa; vede una forte presenza di stranieri fuori sui marciapiedi di via Firenze, dovuta anche allo stato di disoccupazione in cui versano o di precarietà del lavoro, ma anche alla presenza di esercizi nati per fornire i servizi da loro richiesti. Un area abbandonata a se stessa, isolata e poco illuminata di notte, dove i residenti stranieri hanno occupato il posto di quelli italiani emigrati in altre zone proprio per lo stato della zona, che è diventata appetibile meta di spacciatori e tossicodipendenti. In via Torino dove infatti, hanno sede uffici e attività di servizio, non esiste vitalità e questo certo non aiuta il quartiere, dove di note domina l'oscurità, e sembra la periferia degradata di tante grandi città. Fomentare però, la paura per la presenza di immigrati, che precludono poi, con la loro sosta nei marciapiedi, il passaggio ai cittadini, o pensare che non si può percorrere le vie a piedi o in bicicletta poiché sono in agguato probabili aggressioni è eccessivo. Almeno non ci risulta che sia proprio così. Ciò nonostante rimane il disagio di un quasi ghetto, di cui i residenti si lamentano. La soluzione per questo problema non è certo con l'eccessivo uso della presenza di polizia, che potrebbe essere una soluzione momentanea, ma che non aiuta certo a debellare lo spaccio. Si dovrebbe forse, innanzitutto, rivitalizzare la zona, incentivare la presenza mista italiani e stranieri, con l'uso di mediatori culturali e sociali al fine di arrivare ad una integrazione-interazione tra cittadini; togliere gli elementi di degrado (che non sono certo i cittadini stranieri e le loro attività legali) trasformandoli in centri vivi e frequentabili dai residenti e dalla città, senza necessariamente porre nuovo cemento. Rendere quindi, il quartiere meno isolato, più a contatto con la città e questo può essere fatto anche con una trasformazione della viabilità, rendere il viale fruibile e non solo, un parcheggio. Per risolvere poi, la questione dello spaccio - dovuto non solo della morfologia del quartiere, ma anche allo stato lavorativo precario dei residenti in cui è facile cadere in stato di bisogno nell'illegalità - si dovrebbe utilizzare mediatori e assistenti sociali o anche volontari, che intervengono sul posto, al fine di aiutare i piccoli spacciatori e i clienti, a trovare un'alternativa alla microcriminalità o quanto meno disturbare il commercio. Lodevole il lavoro fatto a loro rischio, dalle due eroine di viale Torino, queste però non devono essere lasciate sole dalle istituzioni, ma aiutate a risolvere la questione, che non è solo polizia da siringhe e stupefacenti, e intervento del nucleo operativo anti droga, ma anche sociale. Vi deve essere una sinergia tra le forze dell'ordine e il servizio sociale, poiché altrimenti il loro lavoro diventa poco utile.

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