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Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per

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Quando è la politica che fa violenza di genere

 

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Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma si dovrebbe chiamare violenza di genere. In tutta Italia tra il 24 e il 25 si denunceranno gli abusi e le violenze che le donne nel nostro paese e nel mondo, subiscono ogni giorno: violenza fisica, violenza sessuale, violenza psicologica, violenza economica, e quasi tutte perpetuate nell’ambito domestico o del lavoro. A Vicenza il Centro Violenza ha registrato dall'inizio anno 124 casi di violenza, di cui 70 solo nell'Asl 6, ma quante sono quelle che hanno subito una violenza e non si sono rivolte al Centro Violenza, tante e i dati della cronaca ce lo dimostrano. Una donna ogni due giorni in Italia, muore uccisa da un uomo, e anche nel vicentino il numero sta crescendo a dismisura. Siamo di fronte ad un vero bollettino di guerra, il cui campo di battaglia è troppo spesso dentro casa e il nostro nemico è una persona cara.

C’è una forma di violenza ancora più sottile e subdola ed è quella del non finanziare i centri antiviolenza, le case-rifugio e tutti i progetti che contrastano e prevengono la violenza di genere; quella di candidare le donne nei partiti o “movimenti “per poi usarle, isolarle, umiliarle e denigrarle in pubblico in quanto donne; non aver legiferato contro le dimissioni in bianco nei luoghi di lavoro; emanare leggi regionali che permettono ai movimenti per la vita di entrare nei consultori e nei presidi ospedalieri; avere una disoccupazione nazionale femminile pari al 50%, una disparità salariale tra uomo e donna tra le più alte d’Europa e continuare a sostenere questo governo che ha eliminato l’articolo 18 (licenziamento per giusta causa) e che ha approvato una riforma delle pensioni che ci costringe a lavorare fino quasi a settant’anni; quella di tagliare i servizi, la sanità e la scuola pubblica con la scusa dell’Europa o della crisi, mentre si continuano a dare finanziamenti a pioggia a scuole e strutture private e a comprare i cacciabombardieri F35.

Ricordarsi della violenza di genere solo una volta l’anno, firmare appelli e fare manifesti che denunciano la violenza, non basta! Vogliamo azioni concrete: che le istituzioni si facciano portavoce di iniziative contro la violenza pubblicitaria che da un messaggio distorto in cui il corpo della donna va usato ed abusato; che le istituzioni riconoscono la violenza di genere come un reato grave; che i servizi di ausilio alle famiglie non siano cancellate da bilanci economici.

Il 25 novembre, sarà un pullulare di manifesti e dichiarazioni di buone intenzioni e promesse, ma se non avranno un seguito, di fatto non cambierà l’inferno per noi donne!

Non pretendiamo certo il paradiso, ma vorremmo semplicemente “vivere” una vita dignitosa e non sopravvivere a questa mala-politica che ci uccide ogni giorno.

 

Forum delle donne di Rifondazione Comunista di Vicenza

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