Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Irene Rui e Guido Zentile, PRC-FdS - La soluzione prospettata dalla Dal Lago per la risoluzione della questione precaria dal punto di vista urbanistico e ambientale dei campi pubblici di viale Cricoli e Diaz, e del campo privato di via Nicolosi, non ci trova concordi per diversi motivi. Primo, concentrare rom e sinti in un grande campo, dotato naturalmente di sottoservizi e servizi igienici a norma, va contro le direttive europee per l'integrazione dei popoli rom e sinti, e la Da Lago che ha ricoperto diversi incarichi istituzionali, sia in Provincia, sia nel Governo Berlusconi, ne dovrebbe essere a conoscenza.
Secondo, creerebbe (e per questo c'è una normativa europea per cui l'Italia è sotto osservazione e sotto mora), non solo un grande ghetto che ricorda tristi periodi, ma anche disagi sociali dovuti all'integrazione fra culture diverse e differenti visioni di vita.
La soluzione - con cui concordiamo - dettata dalla normativa europea che recepisce le richieste dei rom e di sinti, non solo italiani e vicentini, sono le microaree. Microaree per cui la Lega e la Da Lago si sono duramente opposte in questi anni, fomentando raccolte di firme anche per aree quasi deserte.
E' vero che spendere i 230 mila euro destinati per sistemare l'area di viale Cricoli, non risolve la questione per le famiglie ivi residenti, non solo dal punto di vista urbanistico-ambientale, per cui basterebbe un cambio di destinazione dell'area già in sede di P.I. (di prossima approvazione), ma anche dal punto di vista abitativo. Una volta messa in sicurezza l'area, sia per la distanza dagli argini dell'Astichello, sia dal punto di vista igienico-sanitario, con sottoservizi e servizi adeguati al numero dei residenti, e con la parcellizzazione e riposizionamento delle tre sotto-aree esistenti, non ci sarà spazio per tutti, a meno che non si deroghi alla distanza di sicurezza fra case mobili, e quindi pigiati come sardine.
Unica soluzione per via Nicolosi, è un cambio di zonizzazione dell'area, affinché si possa dotare anche quel terreno di strutture igienico-sanitarie adeguate alla residenzialità.
Non ci vuole molto, basterebbe una volontà politica e non il continuo palleggiare fra coalizioni politiche e amministratori.