E' stata presentata in Regione, la mozione dal Consigliere Regionale Veneto Pietrangelo Pettenò(PRC-FDS) per impegnare Giunta e Presidente Zaia ad agire, contro e per
impedire, la violenza al territorio perpetrata dal Governo Italiano e dagli USA con la volontà di costruire un centro di addestramento dell'esercito americano a Longare (VI) presso la base
"Pluto".
Si da seguito alle istanze già mosse dai Comuni di Vicenza e Longare oltre che dalla Provincia di Vicenza: questa ulteriore base non sa' da fare né ora, né mai! Si chiede inoltre, nella
Mozione, un salto di qualità, ripreso fra l'altro più volte anche dal Sindaco di Vicenza: dall'impedire la costruzione del centro di addestramento deve nascere la messa in discussione delle
Leggi sulle servitù militari. Non possono essere esclusi i Governi locali dalle decisioni, come accaduto al Dal Molin e alla Pluto : la popolazione e i suoi democratici rappresentanti devono
sapere e poter decidere! Aggiungiamo in più che va richiesta una data in cui, la sovranità popolare di uno stato sarà rispettata, mettendo uno scadenzario preciso per l'evacuazione e la
liberazione del territorio Berico: la Ederle e il Dal Molin quando si liberano? Per una Vicenza di Pace non di Guerra! Vediamo ora se per la Lega dei "Paroni a casa nostra" vale solo per "Roma
Ladrona", gli immigrati o é un valore universale da esercitare anche sugli Stati Uniti. Vediamo, in sostanza, se la Lega é forte con i deboli e debole con i forti: speriamo di essere smentiti e
di vedere un iter rapido e una votazione, favorevole, altrettanto celere alla nostra Mozione!
Giuliano Ezzelini Storti, Segretario Provinciale di Vicenza della Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
MOZIONE N.
BASE “PLUTO” DI LONGARE: LA GIUNTA FACCIA RISPETTARE LA SOVRANITÁ REGIONALE
Presentata il 3 settembre 2012 dal cons. Pettenò
IL CONSIGLIO REGIONALE
premesso che:
nei giorni scorsi si é appreso della volontà dell’esercito USA di ristrutturare la base “Pluto” di Longare (VI) per costruirvi un centro di addestramento collegato alle caserme Ederle e Dal
Molin;
dato che:
i comuni di Longare e Vicenza e la Provincia non sono stati minimamente coinvolti, per loro stessa ammissione, in tale decisione né dal Governo italiano né, tanto meno, dagli USA;
il Commissario della Provincia Schneck, il Sindaco di Vicenza Variati e il Sindaco di Longare Fontana hanno deciso di esprimere la propria contrarietà a questo nuovo pesante insediamento
americano con lettera al Presidente della Repubblica;
considerato che:
la provincia di Vicenza é già sufficientemente oppressa da basi USA e un ulteriore insediamento la trasformerebbe in un perno pericoloso e strategico di guerra per il Governo americano;
l’Italia é uno stato sovrano e bisognerebbe fare un serio piano per eliminare le basi straniere invece che di costruirne di nuove;
ritenuto che:
non sia accettabile subire ancora una volta la prepotenza di uno stato straniero che impunemente tratta come sudditi i cittadini e come proprietà le terre che appartengono al Veneto e all’Italia;
sia necessario sostenere la battaglia delle Istituzioni locali in quanto la Regione del Veneto non può sottrarsi a questo importante onere a sostegno della propria sovranità sancita dalla
Costituzione Italiana e dallo Statuto regionale;
la situazione prodottasi a Vicenza rende palese come le servitù militari siano diventate in realtà “schiavitù” militari e quindi come sia necessario rimettere il tutto in discussione come
chiesto, autorevolmente, dal Sindaco di Vicenza;
ciò premesso
IMPEGNA
il Presidente e la Giunta regionale a:
sostenere la battaglia delle Istituzioni locali vicentine promuovendo nei confronti del Governo Italiano e statunitense una vertenza che blocchi la ristrutturazione della Base “Pluto” di Longare;
promuovere un’iniziativa volta a mettere in discussione le leggi nazionali sulle servitù militari;
fare pressione sui governi italiano e statunitense affinché venga calendarizzato l’abbandono e la restituzione dei territori occupati da basi USA sul suolo Veneto.