Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
La nostra battaglia resta quella della riduzione dei privilegi e degli sprechi della politica e non della riduzione della democrazia: per questo rimane attuale ed anzi si
rafforza la nostra posizione, fatta in nome dei principi democratici e non delle “careghe”.
Proponiamo che rimangano 60 consiglieri perché a nostro avviso è il giusto rapporto fra elettori e rappresentanti regionali, in un Veneto di 5 milioni di abitanti e dalle significative
peculiarità territoriali e sociali.
Una intera Provincia montana, una complessità di relazioni e dinamiche socio-economiche, una fertilità culturale e sociale che necessita di rappresentanza e non di oligarchie partitocratiche da
consolidare, quelle stesse oligarchie che vorrebbero rafforzarsi ancor di più stringendo rapporti sempre più forti con i potentati economici e finanziari del Veneto.
Solo la stoltezza o la malafede potevano essere all’origine di una interpretazione che assegnava alla battaglia di una parte dell’opposizione la patente opportunistica di chi vuole garantirsi la
poltrona di consigliere regionale.
Noi proponiamo norme che possono mettere subito mano agli sprechi, riducendo le indennità dei consiglieri a 3000 euro al mese e eliminando le indennità di trasferta esentasse, che, per chi abita
lontano da Venezia, rappresentano cifre moralmente insostenibili che superano abbondantemente le paghe di tanti lavoratori.
Proponiamo anche di mettere mano in modo graduale alla riduzione degli apparati amministrativi di scelta politica che hanno in questi anni infoltito le segreterie a Palazzo Balbi, Palazzo Ferro
Fini e negli Enti e nelle Agenzie regionali.
Riteniamo altresì che gli apparati amministrativi di scelta politica devono essere mantenuti e qualificati e, in modo trasparente, al servizio dell’Istituzione regionale, e al fine di offrire
servizi e supporti qualitativi ad una fase politica che necessita di grandi riforme.
Se i consiglieri regionali percepissero 3000 euro al mese i cittadini veneti cambierebbero opinione sulla cosiddetta “casta”; e se gli stessi fossero indennizzati, ivi
compreso le spese ora forfettarie, solo per quanto realmente spendono e magari per l’impegno che questi impiegano nella loro attività, allora il giudizio delle persone migliorerebbe
ulteriormente.
Per questo abbiamo presentato varie centinaia di emendamenti allo Statuto, proponendo che le indennità dei consiglieri regionali non possano superare il doppio dello stipendio medio dei
lavoratori in Veneto e che le spese debbano essere documentate e al di sotto di una prefissata soglia mensile.
E ci piacerebbe sentire in aula il parere di chi per risparmiare vuole ridurre il numero dei consiglieri regionali…
Pietrangelo Pettenò
Consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta