Guerra o repressione contro i rom a Torri?

Irene Rui - Esagerato parlare di guerra a Torri di Q.lo contro i nomadi? Forse si, ma si potrebbe parlare di repressione nei confronti dei rom. L'Amministrazione pensa di essere tanto aperta alle realtà multietniche e nasconde, come da noi denunciato lo scorso marzo, il suo pensiero nei confronti di queste minoranze, dietro la facciata del contratto-progetto sottoscritto con la Caritas per le due famiglie residenti in via Longare. L'ordinanza emessa lo scorso anno che fa compagnia a quelle dei comuni contermini, vedi Vicenza, di fatto va a colpire i rom nomadi che non sanno dove sostare per ristorarsi e riposare. Riconosciamo altresì i problemi causati da queste persone per le loro cattive abitudini, non in sintonia con il mondo occidentalizzato, e la loro diversa cultura, ma si fa presente che si potrebbero risolvere le questioni con l'individuazione, come da Legge, di un'area libera, di sosta temporanea per camper e, all'occorrenza, con multe mirate a coloro che non rispettano le norme del buon senso civico per l'uso della piazzola stessa. La repressione e le continue multe ai rom, con sequestro di mezzi fatiscenti e non commerciali, sanzioni che magari non saranno mai incassate, oltre al fatto di dover pagare anche il carro-attrezzi e la sosta del mezzo sequestrato, non risolvono la questione, anzi aggravano la situazione delle corte tasche dell'Amministrazione Comunale.

Poniamo una riflessione infine, sul perché Maycol Halilovic si riacquista sempre un mezzo pur fatiscente, non certo per viaggiarci, anche se costretto dagli eventi, ma poiché quella è la sua casa, e ogni volta che per legge gli viene sequestrato il camper o il pulmino, egli è costretto ad acquistarsene un altro.