Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Domenica pomeriggio il segretario del Prc Paolo Ferrero ha visitato il cantiere di Chiomonte insieme all’eurodeputato irlandese Paul Murphy. Successivamente ha raccontato la visita al pubblico presente al Forum sulle Grande Opere Inutili in svolgimento a Bussoleno. Intervento poi ripreso durante il comizio conclusivo della festa di Liberazione di Sant’Ambrogio, sempre in val Susa.
Segretario, lei è il primo politico che entra dentro il cantiere. Cosa ha visto?
Direi che sono stato anche l’ultimo visto che ero presente anche il giorno dello sgombero fatto con i militari. Battute a parte ciò che ho visto mi ha molto impressionato. Un serie successiva di
sbarramenti e cancelli che fino ad ora avevo osservato solo in Palestina. Militari ovunque, anche se in numero ridotto rispetto il passato. Molti giovani soldati dell’esercito, meno poliziotti e
carabinieri.
Ci sono poi i mezzi cingolati in arrivo già in utilizzo alle truppe presenti in Afghanistan. Uno scenario impressionante.
Il cantiere a che punto è?
Il cantiere non c’è.
Ci sono le reti coperte di filo spinato che chiudono una parte del terreno che vedrà, forse, i lavori. Uno spazio che abbiamo potuto intravedere da lontano perché un funzionario di Ltf ci ha
impedito di entrare in quella zona. Di fatto un pezzo di territorio italiano non è visitabile nemmeno da parte di un parlamentare europeo e da un segretario di partito.
Cosa è successo all’area archeologica?
E’ in condizioni disastrose. Sui reperti archeologici presenti è stata posizionata della sabbia ed un telo ma i mezzi continuano a passarci sopra. Ci vuole coraggio da parte della Sovrintendenza ad addossare la responsabilità di questa distruzione ai manifestanti.
Cosa pensa delle ultime proteste?
La val Susa continua a lottare ed è in grado di spostare il terreno del confronto. Non solo lo scontro fisico, che rischia di trasformare la vicenda in uno confronto tra manifestanti e polizia
perpetuo, ma anche culturale e politico. D’altro canto in questo momento un problema nazionale come il tav in val Susa non può essere dibattuto perché in Parlamento sono tutti d’accordo, e
rifiutano perfino di ascoltare le ragioni di questo popolo. Il nostro ruolo è e sarà quello di creare il confronto in tutta Italia per raccontare una verità semplice: in Italia il governo taglia
le pensioni ed aumenta i ticket, quale senso ha in questo contesto un buco dentro una montagna che costa quindici miliardi di euro?
I numeri non lascino spazio a quest’opera su cui purtroppo rimane una fuorviante cappa mediatica.
Il Tav è un bene comune?
La val Susa è un bene comune, come l’acqua, l’aria e il lavoro. Il tav è uno sperpero di denaro pubblico e basta.
Siamo ad una festa di Liberazione in un territorio che vive il conflitto quotidianamente. Come le sembra?
Ottima e abbondante. Una festa di popolo con divertimento e approfondimento politico di spessore. Anche un momento di autofinanziamento importante che dimostra che il saper dire quando è seguito dal saper fare porta sempre ad ottimi risultati.