Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
che la società ISGEV s.p.a.. - con sede ad Arzignano in Viale Vicenza - ha fatto pubblicare sul Corriere del Veneto del 16 ottobre 2009 la comunicazione, prevista per legge, dell’avvenuto deposito presso la Provincia di Vicenza ed il Comune di Arzignano della documentazione relativa alla valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e all’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) di un progetto per un nuovo impianto fusorio ad induzione - da realizzarsi nel territorio comunale di Arzignano - destinato alla produzione di casse e pezzi speciali da impiegare nella costruzione di motori elettrici;
che tale nuovo impianto fusorio dovrebbe essere realizzato nell’ambito del distretto conciario dell’Ovest Vicentino, cioè all’interno di un’area a cui la Provincia di Vicenza (con il cosiddetto “Progetto Giada”) e la Regione del Veneto (con il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera) dedicano particolare attenzione, al fine della riduzione di molteplici inquinanti atmosferici ( fra cui l’inquinante primario “polveri”);
che tale nuovo impianto comporterà significative ulteriori emissioni in atmosfera di polveri, in palese contrasto con le indicazioni – presenti nel Progetto Giada e nel Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera - di ridurre, nel suddetto territorio, tale inquinante; questo - in base ai dati forniti dall’azienda stessa durante la presentazione del progetto effettuata presso la Villa Brusarosco di Arzignano nella serata del 05/11/2009 - per un quantitativo annuo di circa 1,5 tonnellate di polveri emesse in atmosfera da camino (si tratta, infatti, di un impianto che funzionerà circa 10 ore/die per 220 giorni lavorativi annui, comportante circa 140.000 mc/h di emissioni convogliate a camino, aventi una concentrazione di 5 mg/mc di polveri);
che alle suddette emissioni di polveri convogliate in atmosfera tramite camino, si aggiungeranno sicuramente ulteriori quantità di polveri emesse in atmosfera in modo diffuso;
che la stessa ditta indica, nella documentazione presentata, che l’impianto, per quanto riguarda le polveri, produrrà “quantità significative” di PM10 (polveri di cui è certa la cancerogenicità);
che, a poche centinaia di metri dall’ubicazione della prevista nuova fonderia, si trovano strutture meritevoli di particolari tutele ambientali e/o sanitarie, quali i plessi scolastici di Viale Vicenza (frequentati da centinaia di studenti medi) e le scuole materne ed elementari della frazione Costo;
che tale nuova fonderia, in aggiunta al nuovo carico inquinante in atmosfera dovuto all’attività produttiva vera e propria, comporterà anche un ulteriore inquinamento dovuto all’incremento del traffico veicolare in entrata ed in uscita dal nuovo stabilimento (e ciò anche in considerazione del fatto che si tratta di una fonderia che produrrà manufatti destinati anche a terzi);
lo scrivente chiede:
se la S.V. non ritenga necessaria una stringente verifica della compatibilità di tale nuovo insediamento, e delle relative emissioni in atmosfera, con gli obiettivi di riduzione degli inquinanti nel comprensorio dei Comuni della concia dell’Ovest Vicentino;
se Le risulti che l’impianto- pur non essendo ancora stata espletata la preventiva procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) - è già stato realizzato (cosa, questa, emersa durante la presentazione pubblica di Villa Brusarosco del 05/11/2009);
se - qualora l’impianto sia effettivamente già stato costruito (o sia comunque in avanzata fase di realizzazione) - Le risulti che possa essere già stata data garanzia all’azienda del futuro ottenimento del nulla osta alla realizzazione ed attivazione dell’impianto. Tenendo conto degli elevatissimi investimenti necessari per la costruzione di una tale tipologia di impianto, risulta infatti difficile credere che – in un’area soggetta a particolare tutela ambientale come il territorio arzignanese (ove - proprio per le indicazioni del Progetto Giada e del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera - non dovrebbe essere così scontato che la procedura di V.I.A. si concluda con un nulla osta favorevole alla realizzazione dell’impianto) - un’azienda possa avere già speso milioni di euro per realizzare un impianto di cui non abbia la certezza di ottenere le relative autorizzazioni ambientali.
In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
Il Responsabile del Dipartimento Ambiente
della Federazione di Vicenza del P.R.C.
Guido Zentile