Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Giorgio Langella, PdCI, FdS- Dal processo breve al processo lungo (ovvero: l'importante è non giungere mai a sentenza). Ieri, una maggioranza ignobile di senatori ha votato la fiducia a un governo inqualificabile su una legge che prevede, in tutti i processi (anche quelli in corso) la possibilità per la difesa di convocare quanti testimoni vuole, senza che il giudice possa limitarne il numero.
Si passa dal "processo breve" (che permetteva all'imputato di arrivare alla prescrizione grazie alla drastica diminuzione dei tempi del processo) al "processo lungo" (che permette all'imputato di arrivare comunque alla prescrizione grazie a un allungamento dei tempi del processo dovuto all'obbligo di sentire tutti i testimoni della difesa, anche se hanno poco o nulla da dire). Il risultato è sempre lo stesso: l'imputato che può permettersi un buon avvocato ha la certezza quasi matematica di non essere giudicato. Con questa nuova legge sono garantiti tempi biblici e, quindi, poche sono le probabilità di giungere a sentenza definitiva. Dalla certezza della pena di passa alla sicurezza della prescrizione. La giustizia sarà difficilmente esercitata. E tutto questo è valido anche per i processi di primo grado ancora in corso. Guarda caso il processo Mills e quello denominato "Rubygate" ricadono nella casistica ... processi che vedono imputato Silvio Berlusconi. L'ennesima legge fatta per salvare il "sovrano".
Tremonti, Crosetto e loro mancanza di fiducia nella Gdf:
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Mai fidarsi della finanza. Il ministro Tremonti dopo aver dichiarato alla radio che non ha bisogno di rubare perché , prima di fare il ministro, guadagnava miliardi (di lire) ogni anno, ha affermato di essersi trasferito nell'abitazione di Milanese (per la quale pagava un contributo di 4.000 euro al mese in contanti) perché si sentiva spiato e non si sentiva al sicuro in una caserma della Guardia di Finanza. Il sottosegretario Crosetto (PdL), sempre alla radio, ha confermato: "In questo Paese so che se qualcuno dice qualcosa sulla Gdf rischia di pagarla".
È gravissimo che esponenti di primo piano del governo non si fidino della Guardia di Finanza e che anzi esprimano dei dubbi (o delle loro certezze) riguardo la correttezza istituzionale della stessa. È imbarazzante che lo facciano in trasmissioni radiofoniche e non nelle sedi preposte. Questa è l'ennesima dimostrazione di come questi "signori" considerino il governo del paese una cosa "privata" nella quale si può (e si deve) alimentare il pettegolezzo. Se i sospetti di Tremonti e Crosetto fossero veri non è una o più trasmissioni radiofoniche (o qualche giornale) che se ne deve occupare. Sono cose da affrontare con serietà dalle istituzioni dello Stato.
Questo è il secondo di tre fatti che oggi evidenziamo, fatti che non possono e non devono essere sottovalutati. I cittadini dovrebbero poter giudicare con la giusta severità. Anzi, con quella gente, bisognerebbe essere spietati.