Sono il Circolo PRC-FdS di Torri di Quartesolo (VI). Sono nato il 25 settembre 2011, da un gruppo di compagni indignati, che si prefigono di cambiare lo stato delle cose atuali. Il mio scopo è di farmi portavoce delle vertenze dei movimenti cittadini che riguardano il territorio nord-est vicentino, (Quinto Vicentino, Monticello ConteOtto, Longare, Grumolo delle Abadesse, Caldogno, Bolzano Vicentino, Camisano Vicentino). Affronto tematiche in campo ambientale e sociale e faccio mie le lotte per
Da qualche mese i cittadini
sono disperati, poiché non solo non riescono a leggere e controllare le bollette Aim del gas, poco chiare, ma anche perché tra il totale dei servizi di vendita (quota fissa, dell’energia al
dettaglio, energia commercializzazione all’ingrosso, onere aggiuntivi), e il totale dei servizi di rete (quota fissa distribuzione, energia, variabile distribuzione) addizionale regionale e
imposte, calcolate non solo sul consumo effettivo al quale va aggiunto un coefficiente di standardizzazione pari 1,037 calcolato sui mc di consumo effettivo, ma anche sulla Smc (metri cubi
stimati), arrivano delle cifre abbastanza importanti. Bollette che le famiglie, già strette nella morsa della crisi economica, non riescono a pagare. Ogni giorno ci sono decine di persone agli
sportelli Aim, per la rendicontazione delle bollette e per la eventuale rateizzazione, servizio che Aim offre ai cittadini in difficoltà, ma che alla fine è un servizio a metà. Allo sportello
pagamenti, delle impiegate pazienti, fanno presente che per avere la rateizzazione bisogna versare almeno il 40% della bolletta, se non che non è sempre così semplice, poiché se una bolletta è
cospicua, il povero utente si trova a non aver nemmeno il corrispettivo per fare quel versamento; altrimenti non si sarebbe rivolto allo sportello e non sempre il servizio sociale può dare una
mano. Molte volte il cittadino al limite della povertà, ma facente parte di quella fascia, non ancora considerata povera, non può accedere ai servizi sociali.
Che cosa rimane da fare al povero utente? I cosiddetti versamenti volontari: dividere, quindi, l’importo della bolletta per l’importo che può versare sino a raggiungere il corrispettivo della bolletta. Nel frattempo che sta versando le rate, capita sovente che si trova con un’ulteriore bolletta in scadenza che non pagherà, sino che non è riuscito a saldare la precedente. Un continuo sommare di bollette insolute, che saranno a debito tempo versate, con il disagio dell’utente che vorrebbe mettersi in regola, ma che non ne ha le opportunità. Questo perché non c’è la volontà burocratica di risolvere il problema da parte di Aim.
L’Aim sa benissimo che difficilmente il cittadino è in grado di auto-rateizzarsi le bollette, anche perché, da qualche tempo, all’interno degli uffici contabili, c’è un po’ di confusione.
Dalla scorsa estate, con il cambio dei parametri dell’organizzazione amministrativo-contabile, si sta creando un’ulteriore questione con i versamenti volontari effettuati dall’utente. Se prima l’amministrazione riusciva a risalire con i riferimenti nei bollettini, alla fattura o fatture di riferimento, ora c’è confusione e capita che degli acconti riferiti ad un periodo (per esempio ottobre-maggio) non vengono scalati a quelle fatture, ma ad altre, e che alcuni pagamenti, pur essendo stati effettuati, risultino non ancora entrati. A volte nell’estratto conto risultano addebitati per un errore del meccanografico, delle fatture doppie.
Bene, il comune cittadino penserà, basta dimostrare, e così dovrebbe essere! Ma non lo è, poiché l’utente si trova nella condizione che non riesce a comunicare direttamente con gli uffici amministrativi, è costretto ad inviare fax o raccomandate, anche tramite mail, pensando di risolvere la questione e quando si ripresenta allo sportello per un ulteriore richiamo, si trova punto a capo, anche se si porta i bollettini con tanto di riferimenti, che dimostrano i pagamenti. E se chiede come risolvere la questione la risposta automatica è la stessa, il suo estratto conto è questo, risulta “tot”, spesso una cifra superiore a ciò che egli deve. L’utente quindi si chiede “Ma perché devo versare, ad esempio, 200 Euro in più se li ho già pagati? La risposta “dal terminale risulta così, versi e poi si vedrà casomai andrà a credito”. E Pantalone paga.
E se la bolletta non gli è chiara e vuole informazioni deve rifare la fila, per sentirsi dare spiegazioni poco convincenti e automatiche sul perché il suo consumo effettivo, magari è aumentato di circa 40 mc, “sa, l’authority dell’energia ci obbliga a calcolare il coefficiente di standardizzazione”. E Pantalone paga.
Passata una mattinata, se fortunato, l’utente esce sconfortato e arrabbiato, poiché non è riuscito a risolvere la questione e ha perso tempo per niente.
C’è un modo per evitare, forse, le bollette lievitate, l'autolettura del contatore, peccato che non tutti, soprattutto le persone anziane, siano in grado di farlo, e poi oggi c’è anche il servizio via sms. Naturalmente significa che una persona deve avere dimestichezza con i mezzi elettronici; quanti sono in grado di farlo?
Chiediamo quindi, che agli utenti sia spedita una bolletta di più facile lettura e che il personale degli sportelli sia messo nelle condizioni, di rispondere completamente a tutte le questioni inerenti alla fatturazione e alle bollette, e di vedere i pagamenti relativi alle fatture di riferimento. In altre parole si chiede di risolvere la questione contabile amministrativa direttamente allo sportello e che tutti i front-office siano in grado di dare le informazioni complete.
Irene Rui - forum delle donne di Rifondazione Comunista di Vicenza
Antonella Zarantonello - dipartimento sociale e sanità PRC-FdS di Vicenza