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11 giugno 2013 2 11 /06 /giugno /2013 19:20

Sicilia, perde il PdL, male Grillo. Bianco sindaco di Catania


Perde il Pdl, vince il centrosinistra ma solo grazie alle alleanze con i vecchi notabili ex democristiani. Crolla quasi ovunque il M5S, male la sinistra, inclusa SeL, mentre il Prc ottiene buoni risultati a Messina, a Ragusa e in altri piccoli centri. Questo, in sintesi, il bilancio politico del primo turno delle elezioni amministrative in Sicilia. Oltre un milione e mezzo di cittadini sono stati chiamati a scegliere il Sindaco in 142 Comuni, soprattutto della parte orientale dell'isola, tra cui quattro capoluoghi (Catania, Messina, Ragusa e Siracusa). A votare si è però recato solo il 66, o7%, a conferma che in una parte significativa dell'elettorato dominano la sfiducia e la rassegnazione.
Il primo verdetto arriva da Catania, dove il candidato del centro sinistra Enzo Bianco è già diventato sindaco. L'ex ministro, che già aveva governato questa città, ha preso il 50,62% dei voti contro il 36,62% del sindaco uscente Raffaele Stancanelli (Pdl). Resta fuori dal consiglio comunale il M5S, con la grillina Lidia Adorno ferma al 3,3%. Molto al di sotto delle aspettative (1,6%) il risultato di Matteo Iannitti, candidato sindaco del Prc, sostenuto dalla lista “Catania Bene Comune”. Peggio ancora è andata alla lista “Sinistra per Catania” (Pdci+SeL), schierata con Bianco ma che non è arrivata neanche all'1% (0,82%). Buono invece il risultato del Prc a Messina, dove riesce a eleggere un proprio consigliere comunale, Gino Sturmiolo, leader del comitato contro la costruzione del Ponte sullo stretto, candidato nella lista civica per Renato Accorinti sindaco. Con il 23,85 dei voti, la lista ottiene quattro seggi in consiglio mentre Accorinti andrà al ballottaggio con il candidato del centrosinistra, Felice Calabrò, che all'ultima scheda ha visto sfumare il sogno di essere eletto sindaco al primo turno, fermandosi al 49,94%. Solo terzo invece, con il 18,47%, si piazza Vincenzo Garofalo del Pdl. Deludente il risultato (2,86%) della lista “la Farfalla” (Sel e socialisti) schierata con Calabrò ma che non riesce a superare il quorum del 5%. Il voto di Messina viene salutato con particolare soddisfazione dal segretario del Prc, Paolo Ferrero, che vede nell'ampio consenso dato ad Accorinti il riconoscimento «di una vita di battaglie non violente per l'ambiente, la solidarietà, la giustizia sociale». Quella della lista dei “No Ponte” è stata una sfida che «ha coinvolto tutta l'area dei movimenti, larga parte del mondo cattolico di base ed era appoggiata - sottolinea Ferrero - da un solo partito: Rifondazione Comunista».

A Ragusa si conferma il ballottaggio tra Giovanni Cosentini (Territorio, Il Megafono-Lista Crocetta, Ragusa Domani, Udc, Pd) al 29,3% e Federico Piccitto del Movimento 5 Stelle (15,6%) che supera di un soffio il pidiellino Franco Antoci inchiodato al 15%. Per quanto riguarda i pentastellati, va ricordato che il ragusano è la roccaforte della componente che fa riferimento a Grillo, mentre a Catania e Messina tra i grillini è prevalente l'ala filo-Pd. Buono anche il risultato (12,36%) della lista “Partecipiamo - Giovanni Iacono sindaco”, sostenuta dal Prc, Idv e parte di SeL. Il Pdl non va al ballottaggio nemmeno a Siracusa, unica città capoluogo dove il Prc non ha presentato né liste né candidati. Qui a contendersi la poltrona di sindaco saranno Giancarlo Garozzo (Pd, Il Megafono-Lista Crocetta, Rinnoviamo Siracusa Adesso, Per Siracusa Garozzo sindaco) e il candidato di area centrista Paolo Reale.
Qualche soddisfazione in più per il Prc è giunta dai piccoli centri. Ad esempio la cittadina di Francofonte (15mila abitanti in provincia di Siracusa) avrà un sindaco del Pdl ma la candidata del Prc, Alessia Piccione, ha comunque preso un ottimo 14,2% e entrerà in consiglio comunale. Un premio alla pratica politica legata al territorio e al sociale, come la campagna di “Arancia metalmeccanica”: arance biologiche di Francofonte, vendute a prezzo equo e solidale per finanziare le casse di resistenza delle fabbriche in crisi. Il Prc elegge anche due propri rappresentanti in provincia di Agrigento, rispettivamente una consigliera a Grotte e un consigliere a Calamonaci. A Partinico (Palermo), dove il Prc si è presentato con la lista civica Le Ali, molto caratterizzata sul terreno della lotta alla mafia, Rifondazione avrà sicuramente un proprio consigliere e forse anche due, dipenderà dal risultato del ballottaggio. A contendersi la vittoria finale in questo importante comune del palermitano saranno il sindaco uscente Salvo Lo Biundo (28,63%) del movimento di Crocetta e, appunto, Gianfranco Bonni (26,61%) della lista civica Le Ali. Il Prc entra anche nel consiglio comunale di Calascibetta (Enna) con un proprio rappresentante.

Ferrero tira le somme: «In queste elezioni amministrative, di fronte al flop di Grillo, Rifondazione Comunista - afferma il segretario - è stata protagonista di tutte le aggregazioni che si sono costituite a sinistra nel centrosinistra: Ancona, Avellino, Catania, Imperia, Isernia, Pisa, Roma, Siena. Queste aggregazioni - conclude Ferrero - ci parlano di una prospettiva nazionale di costruzione di una sinistra di alternativa».

Ro. Fa. da www.liberazione.it

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