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7 maggio 2012 1 07 /05 /maggio /2012 20:11

 

 

 

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Cosimo Bruzzo, , Giuliano Ezzelini Storti*   - Oltre 3000 firme hanno accompagnato l'ordinanza del sindaco a Vicenza per l'approvazione l‘attestazione di iscrizione nell'anagrafe della popolazione quale famiglia anagrafica costituita da persone coabitanti legate da vincoli affettivi".

Un piccolo grande risultato concreto, per una città dove un avanzamento nel dibattito sui temi legati ai diritti civili era impensabile fino a qualche tempo fa, ottenuto grazie alla costituzione del Comitato Dir.Vi. e soprattutto la grande mobilitazione da parte della cittadinanza, che si è sentita molto coinvolta nel dibattito che per mesi ha coinvolto la nostra città. Questa attestazione è un piccolo risultato perché si tratta di una primo passo in avanti in un percorso che dia il pieno riconoscimento a quei cittadini che convivono e che desiderano avere pari diritti rispetto alle coppie sposate, senza per forza unirsi in matrimonio.
Dal primo giugno quindi, a Vicenza si applica la legge 1228/54 e il regolamento di attuazione Dpr 223/89 che sostiene che la famiglia anagrafica è costituita da persone che coabitano o sono legate da vincoli di matrimonio o di parentela o di affinità o di adozione o tutela o anche solo da vincoli affettivi.
Nulla viene tolto alle coppie sposate, si tratta semplicemente di estendere diritti a quelle coppie conviventi, a prescindere dall'orientamento sessuale, che da tanto tempo aspettano la cancellazione di quelle piccole grandi discriminazioni quotidiane: per esempio consentire l'assistenza medica ospedaliera della persona amata, l'accesso a servizi pubblici, l'assegnazione di case popolari o altre agevolazioni previste per le coppie sposate.
Le coppie di fatto che vogliono sancire un legame affettivo al di fuori del vincolo matrimoniale sono una realtà, la nostra società è in continuo cambiamento e per questo vanno inclusi ed estesi i diritti delle coppie di fatto.
Questo ovviamente spetta al legislatore nazionale. Ma in diverse città si è deciso di andare oltre: Napoli è oggi la prima grande metropoli italiana ad avere un registro delle unioni civili inserite nel welfare comunale. Sarebbe un messaggio molto importante dalla città in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione, secondo cui: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
A Vicenza sarà possibile?

*Coordinatore provinciale Giovani Comunisti e segretario provinciale del Prc-Fds

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