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10 giugno 2012 7 10 /06 /giugno /2012 11:10

Lunedì 18 giugno alle 9.00 è in calendario la prossima udienza del processo per l’occupazione della Prefettura del 16 gennaio 2008. Per la prima volta da quando è iniziato il procedimento, alcuni dei 31 imputati saranno interrogati.

Il 16 gennaio 2008 trenta donne e uomini si incatenarono alle scale della Prefettura berica, ma è come se su quei gradini ci fossero migliaia di persone; cittadini indignati per l’imposizione, per l’arroganza con la quale Governo italiano e militari statunitensi trattavano la vicenda; cittadini preoccupati per il futuro della propria città e di quei beni comuni – innanzitutto l’acqua – messi a rischio dai progetti a stelle e strisce.

Quattro anni dopo, le parole d’ordine che portammo collettivamente in Prefettura sono quanto mai attuali. Le falde superficiali potrebbero essere state danneggiate, mentre sul cantiere statunitense continua a aleggiare la nebbia del segreto.

Quattro anni dopo, l’occupazione della Prefettura rappresenta ancora uno degli elementi simbolici più forti di una mobilitazione per la democrazia e l’opposizione alla guerra, per la difesa dei beni comuni e contro la cementificazione del territorio. Perché quell’iniziativa, tanto pacifica quanto determinata, metteva in chiaro le tante contraddizioni della vicenda Dal Molin, mostrando l’arroganza dello Stato di fronte alla comunità locale: non è un caso se nessuno si preoccupa di chiedere risarcimenti per i danni del cantiere statunitense, ma l’avvocatura dello Stato predente 800 mila euro dai vicentini per presunti “danni d’immagine”.

Nei giorni successivi a quell’iniziativa, migliaia furono i vicentini che vollero farla propria, tanto che 7.000 persone sottoscrissero, in un solo sabato, un documento nel quale dicevano che l’occupazione della Prefettura era stata fatta anche in loro nome. Oggi sentiamo il bisogno di condividere ancora una volta gli ideali e le rivendicazioni che ci spinsero a incatenarci a quella scala.

Pensiamo che vi siano alcuni elementi simbolici della mobilitazione NODalMolin che sono patrimonio di tutte e tutti; di coloro che hanno costruito l’opposizione alla base militare; di quanti hanno partecipato alle manifestazioni; di chi condivide l’idea che il Parco della Pace sia un elemento concreto e attuale di contrapposizione agli strumenti della guerra. L’occupazione della Prefettura, secondo noi, rappresenta uno di questi elementi.

Per questo invitiamo tutte e tutti a essere presenti in aula al Tribunale di Vicenza, durante l’interrogatorio degli imputati, il prossimo 18 giugno alle 9.00 e a partecipare, prima dell’udienza, all’assemblea pubblica convocata al Presidio Permanente per mercoledì 13 giugno alle ore 21.00.

Siamo tutte\i colpevoli di amare Vicenza: ognuno di noi ha occupato la Prefettura.

 

Presidio Permanente NoDalMolin

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