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18 maggio 2011 3 18 /05 /maggio /2011 23:14


Grande soddisfazione per la bocciatura della megacentrale Enel a carbone di Porto Tolle.
Il Consiglio di Stato ha annullato il decreto del Ministero dell’Ambiente che approvava la valutazione d’impatto ambientale per la conversione da olio combustibile a carbone dell’impianto di Polesine Camerini.
Questa centrale, una volta convertita, avrebbe prodotto più di dieci milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, uno dei gas serra più pericolosi per l’atmosfera: il carbone, infatti, è un combustibile che accelera i cambiamenti climatici e ha effetti devastanti sulla salute.
Nonostante i fautori del carbone abbiano perso anni a dimostrare che una centrale di questo tipo non nuoce all’ambiente, il Consiglio di Stato ha dato definitivamente ragione alle tesi propugnate dalle associazioni ambientaliste e da Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra che da sempre denunciano il palese contrasto con la legge n. 36/1997, che prevede la possibilità di costruire nella zona del Parco del Delta del Po unicamente impianti di produzione di energia elettrica alimentati a gas metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale.
Il futuro dell’energia è nelle fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica, non nel carbone e tanto meno nel nucleare per cui siamo chiamati al referendum del 12 e 13 giugno.
In questi anni si è perso già troppo tempo a parlare di questa conversione a carbone: ora è necessario costruire un’alternativa economica allo sviluppo del Delta del Po, valorizzando l’esistente e sviluppando diverse opportunità produttive. In un territorio fragile come quello del Delta non possono insistere attività che incidono negativamente sulla salute della popolazione e sull’ambiente.

Pietrangelo Pettenò
Consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea

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