La decisione presa dall'Amministrazione Comunale di Vicenza e da AIM mobilità , è di sopprimere le corse notturne, anziché aumentarle, crea non pochi problemi in questo periodo di crisi, dove sempre più l'utente prende il bus per girare la città e lascia l'auto in garage. Con la soppressione del servizio pubblico a favore di quello privato infatti, si creano ulteriori esuberi nel mondo del lavoro, dove personale diretto e indiretto si potranno vedere non rinnovato il contratto o messi in cassa integrazione, nella logica della ristrutturazione AIM. Il servizio a chiamata, per gli utenti invece, creerà non pochi disagi: basti pensare alla struttura macchinosa che vi sta dietro, per cui l'utente anziano o non, dovrà inviare un SMS indicando il codice della fermata, in cui intende attendere il servizio;
dovrà inoltre, acquistare i biglietti (per chi non ha l'abbonamento) o nelle due biglietterie automatiche (riduzione del personale) poste in P.zza Matteotti o in Stazione, o con il sistema telematico Bemoov tramite l'addebito in banca via cellulare. Ci si chiede se una persona anziana o anche non, sia in grado di superare gli ostacoli SMS o del sistema telematico Bemoov, o anche dell'acquisto dei biglietti nelle due sole biglietterie preposte, vicine relativamente al centro e comunque lontane (per il cittadino medio) da P.zza Castello e dalle altre fermate urbane. Ci si chiede come potrà risolvere la questione l'utente dell'ultimo minuto, magari turista o straniero. Non ci sono comunque problemi non resta che il taxi o i piedi. Non vediamo i vantaggi caro Variati, né per gli utenti, né per il personale AIM, ma quello che si vede è che ancora una volta, il servizio pubblico viene declassato a favore di un ipotetico assestamento finanziario dell'ente gestore municipalizzato.
Irene Rui e Guido Zentile – segretario del circolo “Carlo Giuliani” PRC-FdS di Vicenza nordest