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9 febbraio 2012 4 09 /02 /febbraio /2012 16:27

    

Un modo per aggirare i vincoli dell'art.18 avendo mano libera di licenziare, colpendo in primo luogo i diritti delle donne che lavorano: questo sono le norme che autorizzano famigerate "dimissioni in bianco" sui luoghi di lavoro. Contro questa provocazione padronale e del governo il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò ha presentato una mozione in consiglio regionale.

 

Di seguito il testo integrale 

 

 

 

PER IL RIPRISTINO DELLA LEGGE CHE CONTRASTA IL FENOMENO DELLE DIMISSIONI IN BIANCO SUI POSTI DI LAVORO E NORME CHE SCORAGGINO TALE PRATICA NEI BANDI DI GARA E APPALTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 

 

Presentata il 9 febbraio 2012 dal consigliere Pietrangelo Pettenò 

 

 

 

 

 

Il Consiglio Regionale del Veneto 

 

 

 

Premesso che :

 

- Il fenomeno delle dimissioni in bianco interessa circa 2 milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, ma soprattutto le donne in età fertile in una percentuale del 60 per cento ed è diffuso su tutto il territorio nazionale; 

 

-

 

Per i datori di lavoro ricorrere a questo strattagemma, che rappresenta anche un modo per aggirare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, è tornato possibile perché la norma che contrastava il fenomeno, introdotta nel nostro ordinamento durante il Governo Prodi con la legge 188/2007 (approvata all’unanimità dal Parlamento), è stata prontamente abrogata, a pochi mesi dalla sua entrata in vigore 

 

-

 

Per le donne i motivi più frequenti dell'ingiustificato licenziamento sono la gravidanza o la nascita di un figlio, la malattia, l'età, nonché i rapporti con il sindacato. Secondo quanto si legge nel Rapporto annuale 2011 dell'Istat, sono circa 800 mila, quasi il 9 per cento delle lavoratrici, le donne che, nel corso della loro vita, sono state licenziate attraverso le dimissioni in bianco o perché in gravidanza. A subire più spesso questo trattamento sono le più giovani (il 13,1 per cento delle madri nate dopo il 1973), le residenti nel Mezzogiorno (10,5 per cento) e le donne con un titolo di studio basso (10,4 per cento), le donne che lavorano o lavoravano come operaie (11,8 per cento), quelle impiegate nell'industria (11,4 per cento);. 

 

- tra le lavoratrici costrette a lasciare il lavoro in occasione o a seguito di una gravidanza, solo 4 su 10 hanno poi ripreso l'attività, solo 23 su 100 al Sud. 

-

considerato che da tempo sono assegnati alla Commissione Lavoro del Senato proposte di legge finalizzate al contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco e che la stessa Ministro Fornero ha di recente dichiarato di voler porre rimedio a questa grave situazione;

Impegna la Giunta Regionale

a chiedere al Governo e al Parlamento di ripristinare il divieto delle dimissioni in bianco e di emanare una legislazione di contrasto del fenomeno;

delibera

di inviare la presente mozione al Presidente del Consiglio, ai Ministri del Welfare e delle Pari Opportunità, ai presidenti delle commissioni lavoro e i capigruppo di Camera e Senato

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