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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 15:26

Unito alla presente si trova il Documento di indirizzo del Comitato Politico Federale di Vicenza di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra sulla Base USA al Dal Molin, il Parco della Pace e la richiesta di chiarezza al Sindaco di Vicenza su tali argomenti approvato nella riunione di sabato 21 Aprile 2012.
Mentre la prima parte del documento, come si potrà notare dall'allegato, é stata quasi totalmente condivisa, la seconda parte, su richiesta del CPF, é stata divisa e votata separatamente in una votazione contrapposta fra due proposte: la prima approvata e la seconda respinta (come da votazione riportata).
Nell'inviare anche la proposta contrapposta alla parte finale del documento si fa notare la totale trasparenza del dibattito interno al Partito, l'estremo valore che si da al pluralismo delle idee e il peso concreto delle posizioni.
Si fa notare inoltre che il documento approvato non nasce solo dalla proposta della segreteria provinciale, ma é il riassunto di una discussione che é passata per l'assemblea generale degli iscritti dei Circoli cittadini di Vicenza per approdare poi nel massimo organismo dirigente ed essere nuovamente ragionata e votata. In sotanza un lungo processo di partecipazione democratica che ha elaborato, a mio avviso, un buon risultato finale.

 

Giuliano Ezzelini Storti, segretario provinciale PRC-FdS di Vicenza

 

DOCUMENTO DEL COMITATO POLITICO FEDERALE DI VICENZA PRC-FDS SULLA BASE AMERICANA ALL’EX AEROPORTO DAL MOLIN,PARCO DELLA PACE, COMPENSAZIONI, SERVITU MILITARI

 

Vicenza, 21 Aprile 2012

 

La costruzione della nuova base americana all’ex aeroporto Dal Molin è una ferita insanabile per Vicenza.

 

Non possono essere accettate logiche di compensazioni poiché l’unica compensazione reale è che la base militare se ne vada da Vicenza e i vicentini tornino padroni del proprio territorio.

 

Crediamo sia evidente, però, che la straordinaria mobilitazione degli anni scorsi sia andata scemando e non veda, per varie divisioni del fronte unitario che si era costituito, una ripresa nell’immediato delle mobilitazioni per continuare ad opporsi ad una servitù militare, così come in Val di Susa ci si oppone ad una servitù economico-speculativa.

 

Va rilanciata, quindi, una mobilitazione vicentina in sinergia con i movimenti di lotta nazionale e internazionale contro le servitù militari.

 

La Base Usa al Dal Molin crea il coinvolgimento berico, nello scacchiere internazionale di conflitti economici operato dalla politica estera americana in tutto il mondo, rafforzando il legame del nostro Paese ad un’asse militare internazionale imperialista che opprime le povertà nel resto del mondo e prosciuga, in un momento di pesante crisi economica, risorse naturali che continuano ad arricchire i soliti noti ostacolando qualsiasi sviluppo alternativo di società rispetto al capitalismo. Il Dal Molin è il centro del Comando USA per il dominio imperialista sul continente africano e mediorientale. Da questa base si gestiranno le politiche imperialiste e partiranno i contingenti per l'Africa.

 

Il cantiere del Dal Molin, e conseguentemente la Base USA, è uno degli elementi principali per i danni alle risorse idriche di Vicenza, con l'innalzamento della falda e la contaminazione di quella primaria, dovuta ai 3900 pali conficcati nel terreno sul lato ovest. La base, inoltre, ha contribuito a fenomeni di allagamento, sia per l'interruzione del sistema di drenaggio all'interno dell'ex aeroporto, sia con l'apertura di scarichi abusivi sul Bacchiglione, sia per l'innalzamento della falda, sia per l'elevazione - rototraslazione degli argini e la raschiatura e pulizia degli stessi e del letto del fiume a servizio della base, accelerando il deflusso del fiume verso la città. Elementi che (come denunciato dal movimento contro la base) hanno contribuito ai recenti allagamenti dei scantinati dei quartieri contermini, degli acquitrini all'interno del parco e all'alluvione del novembre 2010.

 

Le ragioni richiamate ci impongono una completa e totale ostilità rispetto alla “logica delle compensazioni” che alcuni settori della politica cittadina hanno ormai introiettato come naturali: primo perché non esiste compensazione alla ferita che la città ha subito con la sottrazione di spazi di decisione democratica come avvenuto sul referendum cittadino formalmente negato dal Consiglio di Stato; secondo perché le compensazioni prospettate sulla Tangenziale a Nord di Vicenza non servono alla città, ma sono funzionali (devastando ancora parti di territorio) al collegamento fisico delle due basi Dal Molin e Ederle.

 

Condanniamo, inoltre, con forza e denunciamo la falsità di un ventilato indotto economico per 300 milioni di Euro che la costruzione finale della base comporterebbe all’economia berica. Così come è risultato falso la possibilità dell'impiego di centinaia di persone all'interno della base. Risultato poi 60 operatori di cui parte pescati dagli esuberi della Ederle.

Prima di parlare di indotto, una serio studio dovrebbe:

- chiarire i costi di impianto e di gestione in modo particolare quando questi costi ricadono sulla collettività;

- sapere che queste basi sono completamente autonome al loro interno e quindi difficilmente aiuteranno economicamente i vicentini.

 

TOTALE CPF 23 PRESENTI 16 ASSENTI GIUSTIFICATI 7

Favorevoli: 14 Astenuti: 2 Contrari: 0

 

Seconda parte documento proposto e approvato

Le lotte del movimento contro la base hanno sottratto spazio di militarizzazione della città nella parte est del Dal Molin, conquistando il cosiddetto “Parco della Pace”.

 

Sappiamo che sulla destinazione d’uso e sullo sviluppo futuro del “Parco della Pace” in città si stanno muovendo molti ragionamenti, alcuni condivisibili ed altri, come quello inerente alla collocazione di un centro di Protezione Civile, assolutamente no.

 

Noi, sia chiaro, non vogliamo costruire l’ennesima posizione, ma cercare di porre alla discussione della città un nostro punto di vista, un nostro orientamento di condotta.

 

Vi è però in tutto questo un grande assente al quale chiediamo chiarezza: il Sindaco di Vicenza Achille Variati.

 

Quale è la sua posizione?

Quale è il progetto che lo conforta e che condivide maggiormente?

Quali idee e risorse mette in campo per facilitare l’accessibilità dei cittadini al nuovo parco, quale mobilità di mezzi pubblici e piste ciclabili protette?

Prima delle amministrative del 2013 i cittadini di Vicenza lo devono sapere. Non vorremmo mai che il suo non schierarsi sia frutto dell’attendismo classico di chi vuole far litigare “i polli” per poi arrivare con una posizione terza da imporre, figlia di logiche di opportunità politiche e non frutto di un ragionamento lungimirante per il futuro.

 

Come partito della Rifondazione Comunista – FDS Federazione di Vicenza crediamo che il “Parco” sia un “bene comune” che la città si è conquistata e che la sua gestione dovrà diventare un luogo partecipato, dove possa vivere e crescere la possibilità che quella base un giorno se ne vada dal nostro territorio, così come è successo per La Maddalena.

 

In questo contesto guardiamo con interesse quanto si sta sviluppando intorno alla costituzione di una “Fondazione” che coinvolga l’associazionismo vicentino e i semplici cittadini in modo tale che si tolga la “remunerazione del conflitto” che in certi ambienti sembra prevalere che noi ci impegniamo ad impedire aderendo al progetto.

 

TOTALE CPF 23 PRESENTI 16 ASSENTI GIUSTIFICATI 7

Favorevoli 10 Astenuti 3 Contrari 3

 

Emendamento alla seconda parte sostitutivo di quanto proposto respinto con :


Favorevoli 3 Astenuti 3 Contrari 10

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